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Ricerche

Indagini geofisiche sui fondali del tratto di mare antistante il comune di Montegiordano (CS)

Lo scopo del lavoro è finalizzato all’esplorazione ed alla mappatura di habitat marini eventualmente presenti nell’area di indagine.
A tale fine sono stati pianificati e realizzati rilievi idrografici e geofisici per la definizione di dettaglio di queste caratteristiche del fondale.

Navigazione sonar effettuata: in rosso rilievo di dettaglio dell’area

Qui di seguito l’elenco degli strumenti utilizzati nella realizzazione dei rilievi:

EQUIPAGGIAMENTO STRUMENTI E SOFTWARE
1 Computer di Navigazione con software di navigazione e acquisizione dati TELEDYNE PDS
2000
1 ricevitore GPS TRIMBLE SPS 551 (come posizionamento secondario)
1 Ecoscandaglio NAVITRONIC NAVISOUND 215
1 Side Scan Sonar Klein 3000
1 Sistema integrato posizionamento, assetto e direzione R2SONIC I2NS
1 sonda di misura in continuo della velocità del suono nell’acqua VALEPORT MiniSV
1 Profilatore per la velocità del suono in acqua SBE 19 Plus
ELABORAZIONE DATI E SOFTWARE
1CARIS HIPS 9 per elaborazione dati SBES
1 SonarWiz 6 per elaborazione dati SSS
1 Software ESRI ArcView 10.2
1 Software AutoCad MAP 2020

L’area di indagine si sviluppa su una batimetrica compresa fra i -6 metri, in prossimità della costa, ed i -26 metri nella zona distale.
Il fondale presenta prevalentemente depositi di sedimento sciolto fine e medio ed una prateria di Cymodocea sotto costa. Nell’area più profonda, costituita da sedimento sciolto medio, sono stati rilevati solchi derivati da attività di pesca a strascico con una direzione generale NESW.

Indagini biologiche: risultati preliminari

Nelle giornate del 29 e 30 settembre 2023 nei pressi dei fondali antistanti Montegiordano sono stati effettuati monitoraggi e campionamenti in 4 punti precedentemente scelti (A, B, C e D – Tabella 1).

Nei punti C e D è stata effettuata la valutazione dello stato di salute di Cymodocea nodosa, fanerogama marina che forma prati e cresce esclusivamente su substrati sabbiosi e fangosi incoerenti. Inoltre, è stato effettuato il riconoscimento della fauna associata alla pianta stessa.

Nei punti A e B, caratterizzati dalla presenza di substrato incoerente fangoso-limoso ricco di tane, lo scopo è stato quello di identificare il macrozoobenthos. Il benthos comprende tutte quelle specie, animali e vegetali, che vivono a stretto contatto con un substrato, sia mobile che duro. In particolare, il macrozoobenthos è caratterizzato da specie animali di dimensioni superiori a 1 mm.

Nel complesso l’obiettivo di questo lavoro è valutare le possibili variazioni nella struttura della comunità macrozoobentonica e nella distribuzione delle biocenosi costiere, in particolar modo delle fanerogame marine, prima e dopo la messa in posa di dissuasori per la pesca a strascico e di moduli di ripopolamento.

Il piano di campionamento nelle stazioni caratterizzate dalla presenza di Cymodocea nodosa (C, D – figura 2) ha previsto, per la valutazione della densità, il lancio randomico di un quadrato di campionamento (40×40 cm) sui prati di C. nodosa; all’interno di ogni quadrato sono stati prelevati 3 fasci di C. nodosa con il fine di caratterizzare gli epifiti presenti sui lembi. Sono stati campionati i primi centimetri di sedimento all’interno di questo quadrato per definire la biocenosi associata alla fanerogama. Infine, è stato stimato il ricoprimento percentuale totale della fanerogama in relazione al substrato (figura 4).

Nelle stazioni A e B (figura 3) il campionamento del macrozoobenthos di fondo mobile è stato effettuato tramite un carotiere di diametro di 7 cm e lunghezza 20 cm con volume di 560 cm² per un totale di 0,56 litri di capienza. Per ogni stazione sono state eseguite 3 repliche. Il campione è stato rimosso dal carotiere e, per separare gli organismi macrobentonici dal sedimento, è stato vagliato con un setaccio di maglia 1 mm (figura 5,6).

In ogni stazione, per il campionamento dei parametri abiotici sono state prelevate in immersione 3 falcon di acqua di mare ad 1 m dal fondale per eseguire test di salinità e nutrienti. In barca è stata poi calata sul fondo una sonda multiparametrica per eseguire i test del pH, ossigeno disciolto e temperatura.

Figura 2 – Schema del piano di campionamento seguito per le stazioni caratterizzate dalla presenza di Cymodocea nodosa (C, D).

Figura 4 – Fasi di lavoro eseguite nelle stazioni C e D. a) Valutazione della copertura percentuale e della densità di C. nodosa nel quadrato di campionamento (40×40); b) Conta dei fasci di C. nodosa; c) Prelievo dei fasci di C. nodosa.

Figura 3 – Schema del piano di campionamento seguito per le stazioni poste al largo dei prati di Cymodocea nodosa (A, B).

Figura 5 – Fasi di campionamento delle stazioni A e B. a) Inserimento della carota nel sedimento; b, c) chiusura della carota.

Figura 6 – Fasi del campionamento del sedimento e del macrobenthos. a) Carota di campionamento; b,c) svuotamento del contenuto della carota nel setaccio; d) setacciatura del campione per la cernita ed il prelievo degli organismi; e, f) materiale biologico setacciato da un campione.

Il ricoprimento percentuale dei prati di Cymodocea nodosa presenta i valori più elevati nella stazione C, mentre la densità media dei fasci di C. nodosa è risultata superiore nella stazione D.

I campionamenti hanno permesso di rilevare un totale di 5 taxa di epifiti nella stazione C, con abbondanza di serpulidi, idrozoi e briozoi. Invece, nella stazione D sono stati censiti 10 taxa rappresentati, in termini di abbondanza, soprattutto da idrozoi, briozoi e gasteropodi.

Per quanto concerne la fauna associata ai prati di C. nodosa, il numero maggiore di individui è stato ottenuto nella stazione Ds1, dovuto principalmente a molluschi gasteropodi appartenenti al genere Bittium. Invece, nella stazione C dominano gli anellidi policheti.

Le stazioni A e B (figure 10, 11), poste al largo del Cymodoceto, sono caratterizzate dalla presenza di una tanatocenosi a Turritellinella tricarinata, mollusco gasteropode tipico delle biocenosi dei fanghi terrigeni costieri (VTC). Inoltre, è massiccia la presenza di tane che ospitano bivalvi, policheti e pesci.

Nelle stazioni A e B sono stati identificati al livello tassonomico più basso possibile rispettivamente 25 taxa e 36 taxa. La stazione B1 è quella con il valore di abbondanza totale più elevato. Infatti, sono stati rinvenuti 270 individui rappresentati soprattutto da molluschi gasteropodi e bivalvi (figura 14).

Figura 7 – a) lunghezza e larghezza dei fasci prelevati nella stazione C2; Fauna associata a C.nodosa: b) Hydrozoa; c) Serpulinae gen. spp.; d) gasteropode Rissoa membranacea; e) bivalve Acanthocardia echinata.

Figura 8 – Stazione C; prati a C. nodosa.

Figura 9 – Stazione D; prati a C. nodosa.

Figura 10 – Stazione A caratterizzata dalla presenza di tane e da tanatocenosi a Turritellinella tricarinata tipica delle biocenosi dei fanghi terrigeni costieri (VTC).

Figura 11 – Stazione B caratterizzata dalla presenza di tane e da tanatocenosi a Turritellinella tricarinata tipica delle biocenosi dei fanghi terrigeni costieri (VTC).

Figura 12 – Taxa rinvenuti nelle diverse stazioni. a) Gastropoda: Turritellinella tricarinata, Smaragdia viridis, Neverita josephinia Bittium spp., Tritia spp.; b) Bivalvia: Spisula sp., Nucula nitidosa, Moerella spp., Mimachlamys varia; c) Crustacea, Tanadiacea: Apseudopsis latreillii; d) Crustacea, Decapoda: Achaeus cranchii.

Figura 13 – e) Holoturoidea: Paraleptopentacta elongata; f) Ophiuroidea: Amphiura cfr chiajei; g) Foraminifera; h) Polychaeta, Nereididae.

Figura 14 – Abbondanze totali nelle relative stazioni di campionamento.